Gli americani nel mondiale motocross

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Nel corso della conferenza stampa postuma alla Monster Energy Cup, Eli Tomac ha dichiarato di non escludere un eventuale futuro nella MXGP.

In lui arde il desiderio di vendicare l’affronto subito nel corso dell’ultimo Motocross delle Nazioni. Una notizia che ha suscitato subito scalpore tra i media. L’idea di poter assistere ad un confronto che perduri per tutta la stagione con Jeffrey Herlings ha scatenato l’interesse generale nel mondo delle ruote tassellate. Il portacolori del Team Kawasaki non sarebbe il primo a tentare l’avventura in Europa. Nella storia del Mondiale sono stati molti i piloti che, con più o meno fortuna, hanno cercato di imporsi nel vecchio continente.

Brad Lackey Mondiale 1982 classe 500

Brad Lackey Mondiale 1982 classe 500

Il primo statunitense ad ottenere un successo in una prova del campionato del mondo è Jim Pomeroy, che nel 1973, in sella alla Bultaco, riesce a piazzarsi davanti a tutti i migliori interpreti della quarto di litro. Contemporaneamente, anche Brad Lackey abbandona le competizioni di casa per cercare affermazioni oltreoceano. Dopo un decennio di tentativi e dure lotte, riesce a fregiarsi del titolo della 500, conquistando l’iride nella prova conclusiva svolta ad Ettelbruck (Lussemburgo), al termine di un avvincente duello con il belga Andrè Vromans. E’ l’8 agosto 1982. Pochi giorni dopo, Danny La Porte lo imita nella 250, completando una stagione da incorniciare per la compagine a stelle e strisce.

Danny Chandler Mondiale-1985 classe 500

Danny Chandler Mondiale-1985 classe 500

Il 1985 vede l’approdo nel Mondiale 500 di Danny Chandler. “Magoo” parte bene, cogliendo una splendida vittoria in Francia, ma non riesce ad essere continuo durante tutto l’arco della stagione, per via anche di alcuni infortuni fisici, terminando così solo al settimo posto in classifica. Nel 1988, Michele Rinaldi, dopo aver appeso il casco al chiodo, decide di schierare nel Team Suzuki lo statunitense Rodney Smith nel campionato del mondo 250.

Rodney Smith Mondiale 1988 classe 250

Rodney Smith Mondiale 1988 classe 250

Un americano atipico, troppo spesso guardingo e mai davvero in lizza per il titolo. Il terzo posto finale, maturato anche senza la gioia di un successo di manche, sarà una magra soddisfazione. A fine del 1989, dopo aver concluso al settimo posto la seconda annata nel Mondiale, farà ritorno oltreoceano. Smith, al termine di quel campionato, precede un altro yankee, Broc Glover.

Trampas Parker Mondiale 1989 classe 125

Trampas Parker Mondiale 1989 classe 125

Il californiano, giunto a fine carriera, in sella alla KTM non va oltre all’ottava piazza assoluta, con una sola vittoria di manche all’attivo, ottenuta nella tappa conclusiva svolta in Belgio. Quell’annata vede comunque la bandiera americana svettare nuovamente più in alto di tutte, in questo caso nella ottavo di litro. Un trionfo che in sottofondo ha alcune note del tricolore italiano, dato che Trampas Parker a fine stagione difende i colori della Maglia Azzurra, nel Motocross delle Nazioni svolto a Gaildorf (Germania). Nel 1990, gli yankee sfiorano una nuova accoppiata di titoli. Dopo il trionfo di Donny Schmit, che al debutto nel Mondiale 125 sbaraglia la concorrenza (piazzandosi davanti ad un altro compatriota, Bob Moore), è l’alfiere della Kawasaki Billy Liles a dare l’impressione di poter ripetere la doppietta ottenuta 8 anni prima, seppur in classi dissimili. Impegnato nella 500, Billy è protagonista di un grande avvio di stagione, costellato da 4 vittorie di manche nelle prime cinque prove.

Ciò lo lancia prepotentemente al vertice della classifica, ma un grave incidente occorsogli durante le prove del Gp d’Italia, a Cingoli, spezza i sogni di gloria. Il 1991 è di nuovo sotto il segno di Trampas Parker: in quest’occasione il pilota del Team Honda si fregia dell’iride nella 250, spodestando dal trono il campione uscente Alex Puzar. Un mondiale americano solo per metà, dati i motivi citati pocanzi, che è stato ad un passo dall’essere totalmente di stampo Usa. Mike Healy, infatti, giunge secondo (distanziato di sole 4 lunghezze), anche a causa di una condotta non proprio sportiva da parte del connazionale Jeff Stanton, nel corso dell’ultima tappa corsa a Suzuka, nella terra del Sol Levante.

Donny Schmit Mondiale 1992 classe 250 Gp Italia Ciglione della Malpensa

Donny Schmit Mondiale 1992 classe 250 Gp Italia Ciglione della Malpensa

La stagione seguente vede proseguire il dominio americano, grazie ancora a Donny. All’esordio nella quarto di litro, nel corso delle prime manche del campionato 250 non sembra essere perfettamente a suo agio. Dal GP d’Italia, svolto sul tracciato del Ciglione della Malpensa, lo statunitense ingrana una marcia in più, festeggiando il Mondiale con una prova d’anticipo, sul sabbioso tracciato finlandese di Heinola. Dietro di lui si piazza nuovamente Bob Moore, che nel 1994 riesce finalmente a fregiarsi di un titolo, conquistando la vittoria nella ottavo di litro. Tornato al Team Yamaha Rinaldi, dopo una stagione poco fortunata con la Suzuki 250 gestita da Sylvain Geboers, scende di categoria e si appropria dell’iride della piccola cilindrata. E’ quello l’ultimo campionato del mondo ottenuto da un pilota americano.

Bob Moore Mondiale 1994 classe 125

Bob Moore Mondiale 1994 classe 125

Nel 1995, Trampas Parker sfiora lo storico tris di titoli (impresa fino a quel momento riuscita solo ad Eric Geboers), andando ad un passo dal cogliere il successo nel Mondiale della mezzo litro, finito poi nelle mani del fiammingo Joel Smets. A fine millennio ci provano prima Tallon Vohland e poi Mike Brown a proseguire la striscia di successi iniziata dai loro predecessori, ma non riescono ad andare oltre a due terzi posti assoluti: il primo nella 250 durante il biennio 1995/1996, mentre il secondo nel 1999/2000 in 125.

Nel 2015 è Ryan Villopoto a lanciare il guanto di sfida ad Antonio Cairoli, ma l’esperienza del 5 volte campione Supercross si conclude mestamente con un infortunio, patito nella prova svolta ad Arco di Trento. I traumi alla schiena lo inducono a dare l’addio alle competizioni, lasciando l’amaro in bocca agli appassionati che sognavano un duello con il fenomeno siciliano.

Chissà se Eli Tomac deciderà realmente di intraprendere questa difficile ed affascinante sfida. Un suo eventuale innesto nella lista dei partecipanti al Mondiale MXGP non potrebbe che giovare al campionato, portando il livello della competizione ancora più in alto, offrendo quello che, almeno sulla carta, si presenterebbe come uno dei confronti più avvincenti della storia.

Articolo by Matteo Portinaro

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